2° Conferenza Nazionale Operatrici e Operatori SAI. Il delegato Anci all’Immigrazione Matteo Biffoni: “L’ascolto di chi lavora sul territorio è fondamentale per l’accoglienza”

News

Oggi a Roma la II Conferenza Nazionale delle operatrici e operatori SAI. Partendo dalla ricerca “Agire l’accoglienza” si è discusso del ruolo degli operatori con un focus sui progetti in atto

“Questa conferenza avviene mentre nei nostri territori in tutta Italia è in corso una discussione sull’accoglienza, governatori di Regione che si lanciano in proposte, discorsi che io guardo con una certa benevolenza. Qui oggi ci sono i sindaci e gli operatori dell’accoglienza, chi ogni giorno gestisce questo tema nel concreto. Oggi la politica romana dovrebbe essere qui, ad ascoltare chi il fenomeno lo affronta tutti i giorni con passione e competenza. Se si ascoltasse chi lavora si eviterebbero tanti discorsi che si leggono sui giornali”. Così Matteo Biffoni sindaco di Prato e delegato Anci a immigrazione e politiche per l’integrazione intervenuto alla giornata dedicata alla 2° Conferenza Nazionale delle Operatrici e degli Operatori del SAI.
“Bisogna – ha aggiunto Biffoni – mettere gli operatori in condizione di lavorare bene e per farlo è sufficiente prendere in considerazione le idee e le proposte dei 1200 operatori che hanno deciso di dare ad Anci il proprio contributo”.

Alcuni contenuti o funzionalità qui non sono disponibili a causa delle tue preferenze sui cookie! Ciò accade perché la funzionalità / i contenuti contrassegnati come “% SERVICE_NAME%” utilizzano i cookie che hai scelto di mantenere disattivati. Per visualizzare questo contenuto o utilizzare questa funzionalità, si prega di abilitare i cookie: fai clic qui per aprire le tue preferenze sui cookie.

“La ricerca di oggi presenta elementi particolarmente rilevanti dall’eterogeneità ma anche la straordinaria ricchezza del patrimonio umano che voi rappresentate dal punto di vista delle conoscenze, dei bisogni formativi, delle pratiche, delle competenze e questo fa sì che si possono mettere in campo delle attività di accoglienza con una progettualità mirata, individualizzata che cerca di rispondere alle esigenze delle persone” ha detto nel suo intervento introduttivo il rettore dell’Università degli Studi Roma Tre, Massimiliano Fiorucci, che ha ospitato l’evento.

Alcuni contenuti o funzionalità qui non sono disponibili a causa delle tue preferenze sui cookie! Ciò accade perché la funzionalità / i contenuti contrassegnati come “% SERVICE_NAME%” utilizzano i cookie che hai scelto di mantenere disattivati. Per visualizzare questo contenuto o utilizzare questa funzionalità, si prega di abilitare i cookie: fai clic qui per aprire le tue preferenze sui cookie.

Questo studio è altresì un “un esempio – ha sottolineato il rettore Fiorucci – di come di come decostruire le false narrazioni che spesso sono fatte sui temi delle migrazioni perché la conoscenza diretta ovviamente ci aiuta a capire cosa significa lavorare con le persone”.
“Nell’attuale momento storico – al 16 luglio sono stati 78.000 i migranti giunti regolarmente in Italia a fronte di 33.000 te lo stesso periodo del 2022 con un incremento del 136% degli arrivi – il concetto di accoglienza si realizza nella pienezza del suo significato umano e sociale e il sistema SAI svolge un ruolo centrale nel Welfare locale” ha affermato Maria Forte, prefetto, direttore centrale per le politiche migratorie – Autorità Fondo Asilo Migrazione e Integrazione in rappresentanza del Dipartimento per le Libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno. “Voi operatori – ha evidenziato il Prefetto – svolgete un ruolo chiave per il bagaglio di competenze, di formazione e di esperienza che è imprescindibile per la buona riuscita dei percorsi di integrazione. Voi lavorate con e nella complessità attraverso la messa in pratica di un approccio complesso ed integrato finalizzato alla piena presa in carico dell’individuo e la valorizzazione delle sue risorse”.
E sottolineando come “il governo di tale sistema è assicurato dalla consolidata e proficua collaborazione con Anci e Cittalia che ringrazio per tutto quello che riusciamo costantemente a realizzare e il supporto operativo del servizio centrale rinnovata da ultimo con la convenzione stipulata nel 2022 fino al dicembre 2025”, Forte ha ricordato che i posti di accoglienza sono passati da 34.744 del 31 dicembre 2021 a 43.657 del 30 giugno scorso con un incremento di 8.913 posti pari oltre il 25%. Ad oggi la rete Sai conta complessivamente 933 progetti finanziati che garantiscono 43.657 posti in accoglienza a testimonianza dell’impegno costante e crescente delle istituzioni e soprattutto di voi operatori che consentite di raggiungere questi risultati”.
La giornata di lavori è l’occasione per un proficuo confronto tra gli operatori e operatrici del settore nonché un momento di approfondimento dei progetti in atto partendo dalla presentazione dei dati della ricerca “Agire l’accoglienza”.
La ricerca presentata dai suoi due autori, Monia Giovannetti, responsabile del Dipartimento studi e ricerche di Cittalia e Marco Accorinti, docente del dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi Roma Tre, trova le sue fondamenta nella costante attenzione sull’evoluzione della figura dell’operatore e l’interesse verso i fabbisogni formativi per rispondere ai nuovi bisogni dei beneficiari ma anche per gestire la complessità dei territori. Senza perdere la spinta solidaristica e l’impegno umanitario, nel corso degli ultimi vent’anni la figura dell’operatore dell’accoglienza del SAI ha abbandonato ogni connotato di improvvisazione in nome di un profilo professionale caratterizzato da preparazione, aggiornamento, approfondimento e capacità trasversali. Per questo Anci/Cittalia e il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi Roma Tre hanno promosso una indagine a livello nazionale per comprendere quanto e come le azioni e gli interventi realizzati dagli operatori SAI contribuiscano allo sviluppo del welfare locale. Attraverso alcune domande chiave, l’obiettivo della ricerca stato quello di comprendere come, con quale impianto organizzativo e con quali ruoli, strategie professionali e personali, gli operatori effettuino la presa in carico dei beneficiari nei progetti di accoglienza.Svoltasi tra febbraio a novembre 2022, l’indagine ha coinvolto quasi 1.200 operatori del Sistema di accoglienza e integrazione di cui 1.033 attraverso i questionari strutturati e 89 tramite interviste qualitative e discussioni focalizzate (51 interviste individuali e 38 operatori coinvolti nei focus group). Le interviste strutturate, quelle in profondità e i focus group hanno permesso di raccogliere le voci, le analisi e i racconti di una diversificata platea di operatori e operatrici del SAI impegnati negli enti locali, nella cooperazione sociale e nel variegato mondo del Terzo settore. Sono stati coinvolti in questa attività di ascolto e approfondimento coordinatori di progetto, assistenti sociali, educatori, mediatori, esperti legali, operatori dell’accoglienza, operatori dell’integrazione, psicologi e altre figure previste nell’ambito dei progetti locali. Un caleidoscopio di esperienze, sensibilità, profili formativi e di intervento diversificati che ritraggono la fotografia di una composita figura professionale.
L’identikit di questa figura professionale in coerenza con quanto emerge dai dati delle Relazioni annuali dei progetti SAI, è donna (nel 70,9% dei casi) 4 e si colloca nella fascia di età tra i 25 e i 44 anni (75%).
Oltre la metà degli operatori è nato al Sud e nelle isole e più specificatamente in Sicilia, Puglia e Calabria mentre chi è nato al Nord è concentrato in Piemonte e Lombardia. risulta occupato in progetti per Ordinari (72,3%) e per MSNA (21,9%) mentre solo in minima parte in progettualità dedicate all’accoglienza per persone con bisogni specifici dovuti a disagio mentale o disabilità fisica (5,8%).
La quasi totalità degli operatori possiede un titolo di istruzione secondaria, perlopiù liceale, e oltre il 76% ha conseguito un titolo di studio universitario; mentre la metà degli intervistati ha proseguito gli studi acquisendo titoli universitari di secondo livello (nel 56% master, nel 19,6% diplomi di specializzazione, dottorati di ricerca, certificazioni).

Segui la diretta

Alcuni contenuti o funzionalità qui non sono disponibili a causa delle tue preferenze sui cookie! Ciò accade perché la funzionalità / i contenuti contrassegnati come “% SERVICE_NAME%” utilizzano i cookie che hai scelto di mantenere disattivati. Per visualizzare questo contenuto o utilizzare questa funzionalità, si prega di abilitare i cookie: fai clic qui per aprire le tue preferenze sui cookie.

Condividi