«Il depauperamento degli Sprar a favore dei Cas è inspiegabile, visto che proprio gli Sprar sono l’unico sistema di integrazione decente»

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Sul decreto legge immigrazione e sicurezza il sottosegretario al Viminale Nicola Molteni (Lega) ribadisce, in un articolo del Gazzettino.it (le stesse parole sono riportate in un articolo di Avvenire), che su alcuni punti non si intende arretrare: «La tipizzazione dei permessi umanitari, l’accelerazione della procedura di richiesta di asilo, con l’eventuale allontanamento dal Paese per i richiedenti asilo che siano anche solo accusati di reati di particolare pericolosità sociale, e la riserva di accoglienza nel sistema Sprar per i soli titolari di protezione internazionale e per i minori stranieri non accompagnati».

Mentre su Il Foglio la senatrice del Movimento 5 Stelle Elena Fattori, considerando la delicatezza del tema, analizza i problemi del decreto e sottolinea che: «Il depauperamento degli Sprar a favore dei Cas è inspiegabile, visto che proprio gli Sprar sono l’unico sistema di integrazione decente. Così come è inaccettabile il raddoppiamento dei tempi di permanenza, che finirà col dare nuova linfa al business dell’accoglienza. E poi c’è l’abolizione tout court della protezione umanitaria, che genererà nuove decine di migliaia di clandestini, inevitabilmente frustrati ed esasperati».

Su La Stampa ed.Torino (dello stesso argomento di occupa anche Cronaca qui) si legge che la sindaca Chiara Appendino “sceglie Rai3 – (e la trasmissione Agorà) – per esternare tutte le sue preoccupazioni sul decreto sicurezza nella parte che rischia di decapitare gli Sprar e che in Consiglio comunale il Movimento 5 Stelle si associa al Pd votando una mozione dell’ex vice sindaca Elide Tisi (PD) in cui si chiede al governo di sospendere gli effetti del decreto”. «La riduzione degli Sprar potrebbe crearci problemi se non si crea un meccanismo che permetta a queste persone di essere nella legalità, inserite in un serio percorso di accoglienza», ragiona la sindaca di Torino.

Sempre su La Stampa si legge che Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte, una decina di giorni fa ha incontrato con l’assessora Monica Cerutti il presidente di Anci Piemonte Alberto Avetta  e i sindaci dei 40 comuni nei percorsi Sprar. «Quello piemontese è un modello di accoglienza diffusa che funziona» ha ribadito per l’occasione Chiamparino. Dall’incontro è nata l’esigenza di convocare i parlamentari piemontesi e, come continua l’articolo, “per organizzare la “resistenza” a una norma che, dal suo punto di vista, rischia di creare seri problemi a un sistema virtuoso”.

Su Nuova Società si può leggere della giornata di ieri quando “il Consiglio comunale di Torino ha approvato un ordine del giorno, prima firmataria la consigliera Elide Tisi del PD, che invita la Giunta di Palazzo Civico a chiedere al Ministero dell’Interno e al Governo di sospendere “in via transitoria fino alla conclusione dell’iter parlamentare” gli effetti dell’applicazione del cosiddetto Decreto Legge Salvini, e ad aprire un confronto con Torino e le altre grandi Città per valutare le ricadute concrete del provvedimento in termini economici, sociali e di sicurezza dei territori”. La stessa consigliera Tisi in aula ha commentato: «La norma favorirà situazioni di illegalità sul territorio, scaricando sulla Città i costi delle persone fragili e del “prosieguo amministrativo” di tutela dei minori, oltre a interrompere i percorsi di integrazione positiva avviati nei progetti SPRAR»”.

Per il consigliere Francesco Tresso di Lista civica per Torino, intervenuto nella medesima occasione, è necessario che le preoccupazioni espresse in Consiglio giungano in Parlamento in occasione della conversione del decreto in legge «visto il buon andamento del progetto SPRAR sul territorio locale».

Anche il consiglio comunale di Reggio Calabria, riunitosi per discutere sul dl dopo la sua firma e dopo che lo stesso argomento era stato al centro della specifica riunione della Commissione Immigrazione Anci del 19 ottobre scorso chiede, come si può leggere su Ildispaccio.it, “al Ministro dell’Interno di sospendere l’applicazione del decreto legge ed aprire un confronto con le Citta’ metropolitane al fine di valutare le preoccupanti ricadute di tale decreto sulla sicurezza dei territori e che venga fatta richiesta di ripristinare la possibilità di accogliere anche i richiedenti asilo, oltre ai rifugiati e ai minori stranieri non accompagnati, nei centri Sprar promossi e gestiti dai Comuni.

Venerdì sera la trasmissione Propaganda Live, il programma di La7 condotto da Diego Bianchi, si è occupata della Rete dei Comuni Solidali e dello Sprar di Gioiosa Ionica. Guarda il video su Ciavula.it:

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