Bee My Job, un anno di crescita del progetto, gli inserimenti lavorativi e l’incontro dei beneficiari con gli studenti nelle scuole

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L’anno appena concluso è stato un anno di crescita per il progetto Bee My Job divenuto sempre più un modello di integrazione e di inclusione lavorativa per i richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale accolti nei progetti di accoglienza sul nostro territorio. Ideato dall’Associazione Cambalache per incrementare la possibilità di emancipazione e inserimento sociale e lavorativo dei beneficiari, il progetto di apicoltura e agricoltura sociale è giunto alla sua quarta edizione anche grazie al sostegno di Unhcr , l’Agenzia ONU per i Rifugiati e al Fondo Beneficenza di Intesa Sanpaolo che ne hanno permesso lo sviluppo ed ampliamento negli anni.

Quest’anno, ad esempio, i ragazzi beneficiari sono andanti nelle scuole per trasmettere un messaggio positivo di inclusione coinvolgendo gli studenti in attività didattiche, per mostrare loro quello che hanno imparato e che presto si è trasformato in un lavoro.

Sono stati numerosi anche I percorsi di inserimento lavorativo che da febbraio scorso hanno interessato 25 richiedenti asilo e rifugiati nelle province di Alessandria, Pavia e Como (a livello nazionale i percorsi attivati sono stati 42), alcuni attivati con fondi Sprar del comune di Alessandria. Gli inserimenti lavorativi in azienda sono venuti dopo tre mesi di formazione a cui hanno fatto seguito i tirocini in azienda, che nella maggior parte dei casi hanno portato poi all’assunzione dei beneficiari nel’’azienda stessa.

Ma l’impegno del progetto Bee My Job è quello di proporsi come modello di collegamento tra accoglienza ed inclusione replicabile in altre zone del nostro Paese, una best practice capace di trasformare anche altre realtà italiane.

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