Ogni anno, il 20 giugno, si celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato, un’occasione non per celebrare avvenimenti del passato, ma per ricordare ciò che accade nel mondo ora: milioni di persone costrette a fuggire dalle proprie case a causa di guerre, persecuzioni e violazioni dei diritti umani.
La Giornata è stata istituita con la Risoluzione 55/76 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nella seduta del 4 dicembre 2000 che ricordava il 50° anniversario della Convenzione sullo status dei rifugiati del 1951.
Come ricorda il Rapporto Global Trends dell’Unhcr nel 2023 le persone in fuga nel mondo sono state 117 milioni. Si tratta di una nuova cifra record.
La stragrande maggioranza dei rifugiati viene accolto nei Paesi limitrofi alle crisi, che sono Paesi quasi tutti a basso e medio reddito.
Nel 2023, dati Eurostat, sono state presentate nei 27 Stati membri dell’Unione europea 1.049.020 richieste di asilo.
Lo scorso anno, come riportano i dati del Ministero dell’Interno, sono state circa 158mila le persone sbarcate in Italia e, sempre dati Eurostat, poco più di 130.000 coloro che hanno chiesto asilo nel nostro paese, 329.035 sono state le richieste presentate in Germania, 145.095 in Francia e 160.460 in Spagna.
Ai conflitti e alle guerre in corso nel mondo, quasi 200 secondo l’Uppsala Data Conflict Program, si aggiungono le persecuzioni per motivi religiosi, etnici o di genere e gli effetti sempre più gravi del cambiamento climatico alle cause che costringono milioni di persone ad abbandonare le loro terre.
Anche i progetti della Rete SAI, come ogni anno, hanno voluto organizzare centinaia di iniziative su tutto il territorio nazionale, che è possibile consultare in questa pagina.
Così, solo per citarne alcuni, il SAI di Palermo con COSA SAI, dal 19 al 27 giugno invita a momenti di riflessione a incontri sportivi, a spettacoli, a mostre, a laboratori; invece il SAI di Breno propone Rock & Refugees DAY in piazza con musica live; ancora musica dal SAI di Lodi con Across the borderline, in piazza con Francesco Baccini, Omar Pedrini e Folco Orselli; il 20 e 21 il SAI di Jesi fa conoscere da vicino i progetti SAI ordinari e per i minori non accompagnati con incontri, musica, i giochi senza confini.
Sono questi solo alcuni delle centinaia di appuntamenti a cui i progetti della Rete SAI invitano a partecipare i cittadini dei Comuni italiani, dalle grandi città ai piccoli Comuni.
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