A Pedara, una cittadina di 15.000 abitanti che si trova alle falde dell’Etna nel territorio della Città Metropolitana di Catania, da poco più di un anno il Comune è titolare di un progetto SAI come non se ne trovano molti, anzi è l’unico SAI in Italia che ospita esclusivamente papà con i loro figli.
40 posti che dal marzo dello scorso anno sono hanno accolto figli e papà soli, giunti in Italia dal Mali, dal Ghana, dall’Iraq, dalla Sierra Leone, dalla Tunisia. Le mamme di questi piccoli sono rimaste nei paesi di origine, in attesa di potersi al più presto ricongiungersi ai loro cari o sono morte durante il viaggio nel mediterraneo, qualcuna invece è deceduta qui in Italia, come Aminata (nome di fantasia) malata di HIV. Insieme al marito e due figli, dalla Sierra Leone hanno attraversato diversi paesi africani prima di giungere a Lampedusa. In Algeria uno dei loro figli è morto. Poi finalmente l’arrivo in Italia, l’aggravarsi della malattia e la morte di Aminata. Questa è solo una delle tante storie delle famiglie che fuggono dalle loro case.
Ora il marito e il figlio di Aminata vivono qui a Pedara, nel progetto SAI, dove insieme ad altri papà si dedicano alla cura e alla crescita dei loro piccoli.
Altri casi di questo tipo di nucleo monoparentale sono presenti in altri progetti SAI, ma la particolarità del progetto di Pedara è nata nel 2023, quando con le risorse della Protezione Civile i Comuni italiani si sono resi disponibili ad aprire progetti SAI destinati dapprima alle persone provenienti dall’Ucraina, poi anche a persone provenienti da altri paesi.
E quando il Servizio Centrale del SAI ha chiesto al Comune di Pedara la disponibilità a ospitare nel proprio progetto SAI papà soli con i loro bambini, il sindaco Alfio Cristaudo e la sua amministrazione, come lui ama dire, “sono usciti dai loro uffici” per accogliere “orgogliosi di poter dare un aiuto a chi in quel momento ne aveva bisogno”.
Un’esperienza che, essendo inedita, non aveva la certezza che andasse a buon fine. E invece, grazie anche alle competenze maturate in molti anni di accoglienza dell’ente attuatore in altri progetti SAI, il consorzio il Nodo e la cooperativa Team-Sol.co, oggi, come racconta il coordinatore del progetto SAI Andrea Pappalardo “il nuovo progetto è una realtà”.
Il progetto si concluderà il 31 dicembre 2024, a meno di decisioni per una prosecuzione oltre quella data.
Nei prossimi mesi la vita nel progetto SAI di Pedara proseguirà con i suoi momenti di cura, di gioia, di istruzione, con l’obiettivo che il futuro di questi papà soli giunti in Italia con i loro piccoli possa essere sempre più lontano dagli orrori da cui sono fuggiti.
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