A cura di Monia Giovanneti, ottobre 2013
Nel corso del 2011 il “sistema asilo” italiano è stato profondamente influenzato e trasformato dalla gestione degli arrivi di persone provenienti da Paesi del Nord Africa (principalmente da Tunisia e Libia ), fuggite da quei territori a seguito delle sommosse popolari lì deflagrate. I fattori che hanno generato l’ondata di proteste nel Nord Africa sono “profondamente radicati nel contesto socio-economico e politico di questi paesi: da una parte, un progressivo e drammatico peggioramento del quadro socio-economico, soprattutto nell’ultimo decennio; e dall’altra, un quadro politico diventato ugualmente insostenibile, a causa del rafforzamento dell’autoritarismo e dell’indurimento della repressione, anche se con modalità ed intensità diverse da paese a paese”.
La “stagione del cambiamento politico” ha prodotto importanti conseguenze sul movimento di persone nell’area mediterranea e determinato nuovi scenari in termini di trasformazione dei principali flussi e rotte migratorie dal Nord Africa verso l’Europa e l’Italia in particolare. Il clima di incertezza sulle prospettive della Primavera tunisina, le violenze che hanno caratterizzato lo scontro politico in Egitto e, soprattutto, il conflitto in Libia hanno prodotto ingenti movimenti interni ai paesi e fra gli stessi paesi, così come “il minore controllo sul territorio, che si è accompagnato all’indebolimento delle istituzioni e delle strutture del potere nella fase dello scontro politico e dell’abbattimento dei regimi, ha innescato un incremento dei flussi di transito, generando ondate migratorie verso l’Europa meridionale.
La ricerca traccia il profilo dell’emergenza “strutturale” e le sue ricadute sui territori a livello regionale.
Scarica il Rapporto in formato PDF
Condividi