Al SAI di Sant’angelo a Scala, soprattutto in questo lungo periodo caratterizzato da chiusure e limitazioni, sperimentarsi in cucina è diventato, per tutti i beneficiari del progetto, non soltanto una modalità di impiego proficuo del tempo libero e di collaborazione fattiva alla gestione del centro di accoglienza, ma un appuntamento quotidiano le proprie radici.
Da questi presupposti è nata l’idea di strutturare un laboratorio culinario dal nome “Mani in pasta”, con il fine di rafforzare il concetto di incontro culturale e di condivisione delle proprie origini, in chiave gastronomica.
Da questo laboratorio è nato anche un ricettario, contenente tutte le pillole di bontà sperimentate e condivise nei vari incontri.
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La preparazione delle pietanze tipiche dei paesi di provenienza dei nostri beneficiari quindi, è stata un’occasione per parlare di diversità, ma anche di similitudini: tanti piatti, dai nomi e origini differenti, in realtà sono molto simili tra loro, e accorciano le distanze.
Dopo questo anno senza precedenti in cui ci siamo riscoperti tutti allo stesso modo più vulnerabili e più soli, abbiamo voluto insieme ai ragazzi accolti far festa a Sant’Angelo a Scala, attraverso la preparazione delle loro pietanze preferite, con il desiderio di farle arrivare sulle tavole delle case che ci circondano.
In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, il 20 giugno, l’Equipe del SAI di Sant’angelo a Scala e tutta l’amministrazione comunale, unitamente ai progetti SAI di Torrioni e Roccabascerana, hanno condiviso con tutti i beneficiari il progetto “Cuochi a Colori” con l’idea di preparare e intavolare, una selezione di piatti tipici dei loro paesi di provenienza, contando sull’aiuto ai fornelli dello Chef Marco Renna, il quale, offrendo la sua collaborazione gratuita, ha saputo coinvolgerli anche nella preparazione di qualche pietanza della tradizione locale.
Il tutto si è svolto nello spazio antistante alla struttura.
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