Venerdì 6 dicembre 2024 nell’aula consiliare del Comune, un convegno ha ricordato i dieci anni del progetto del Comune di Canicattini Bagni: “Canicattini accogliente. Dieci anni di progetti SAI. Sfide e prospettive”.
Il sindaco Paolo Amenta ha ripercorso la storia decennale dell’accoglienza a Canicattini Bagni, a partire dalle due prime strutture del Comune con 12 minori e altrettante donne vittime di tratta.
Era il progetto SPRAR diventato l’attuale SAI, che ha accolto a Canicattini Bagni oltre 250 minori non accompagnati e quasi 100 donne e nuclei familiari, assistititi e formati, con grande professionalità dagli operatori.
All’iniziativa hanno partecipato fra gli altri anche Virginia Costa, Responsabile del Servizio Centrale del SAI e Danilo Travaglione, del Dipartimento per l’integrazione e l’accoglienza di ANCI nazionale, l’Associazione dei Comuni Italiani.
Danilo Travaglione, ha messo in evidenza l’importanza delle dimensioni locali, che vanno ascoltate per costruire una più ampia azione futura. ANCI ha presentato all’amministrazione centrale una piattaforma base su cui intavolare un confronto dedicato al consolidamento e rafforzamento della Rete SAI e per immaginare incentivi per le azioni inclusive ai Comuni SAI. Il tema minori non accompagnati è al centro del confronto istituzionale. Attraverso la piena applicazione della norma, che chiarisce la corretta filiera di governance dell’accoglienza dei minori, è possibile condurre gli attuali ragazzi a diventare giovani adulti a far parte pienamente della comunità che li ha accolti.
Particolare attenzione alle aree interne, come sostenuto anche dal neo Presidente dell’ANCI, il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, in occasione della sua relazione all’Assemblea di Torino. A tal riguardo, è stato sottolineato come sia importante immaginare percorsi che sostengono i percorsi di integrazione di integrazione dei cittadini di Paesi terzi in realtà più piccole, anche dopo l’accoglienza SAI, con un investimento sul capitale umano come elemento imprescindibile per lo sviluppo locale, soprattutto delle realtà più piccole e dell’entroterra.
Richiamata l’attenzione sull’importanza della complementarità delle risorse europee, nazionali e regionali. Partendo dall’attivatore di risorse umane e finanziarie del SAI, bisogna continuare a lavorare azioni di supporto alla tutela della salute come i piani terapeutici individualizzati approvati dal 2017 in Sicilia e i piani regionali sulle vulnerabilità, azioni di mediazione culturale, promozione dell’autonomia sociale. Solo attraverso l’integrazione di tutti gli strumenti a disposizione e al coordinamento multilivello, con il coinvolgimento del Terzo settore, co-agente dei percorsi di integrazione insieme agli enti locali, alle agenzie matching lavorativo e abitativo, agenzie di inclusione lavorativo e al coinvolgimento delle realtà limitrofe è possibile superare le sfide del momento e alimentare le prospettive future. Prospettive suscitare anche dall’incontro della comunità accogliente di Canicattini Bagni.
All’iniziativa hanno partecipato anche Virginia Costa, ha ricordato come “Il SAI è un’esperienza riuscita, che ci invidiano all’estero e che abbiamo tutta l’intenzione di fortificare a livello nazionale. I Comuni sono i protagonisti di questa rete e anche il Comune di Canicattini Bagni può esserne orgoglioso.”
Inoltre la Responsabile ha menzionato i numeri della Rete SAI con gli attuali 1952 Comuni interessati all’accoglienza diffusa, il 25% dei Comuni italiani dove risiede oltre la metà della popolazione. Di questi oltre il 50% sono piccoli Comuni, 43,2% si trovano in Aree interne, il 74,7% in Aree Rurali. In Sicilia sono 87 i Comuni SAI, 6 nel siracusano, compreso Canicattini Bagni.
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