“Degli oltre 90mila cittadini ucraini giunti in Italia, il 40% è rappresentato da minori. Una situazione che comporta un carico aggiuntivo e straordinario sui servizi sociali comunali, attraverso l’erogazione di una serie di servizi come quelli per l’infanzia e l’inserimento scolastico, mettendo a rischio la tempestività dei servizi stessi. Altro tema sono i minori non accompagnati, per i quali è in capo ai Comuni la diretta responsabilità della presa in carico. L’Anci, proprio per queste ragioni, ha chiesto formalmente di istituire un Fondo per il rafforzamento dei servizi sociali dei Comuni e al contempo un fondo straordinario dedicato alla copertura integrale dei costi di presa in carico dei minori stranieri non accompagnati provenienti dall’Ucraina”. A sottolinearlo è il delegato dell’Anci all’immigrazione e sindaco di Prato, Matteo Biffoni in audizione presso la Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza sulle iniziative da adottare a favore dei bambini e degli adolescenti che si trovano in Ucraina e dei profughi minori di età provenienti da questa zona di conflitto. “Molti dei minori ucraini giunti non accompagnati nel nostro paese – ha proseguito il delegato di Anci – hanno un’età inferiore ai 14 anni quindi bisognosi di maggiori servizi e cure; ci sono poi minori con disabilità o malati che necessitano di particolare assistenza. I Comuni in cui il minore è rintracciato sono, per legge, responsabili della sua presa in carico e pertanto i servizi sociali sono chiamati, ad agire in primis attraverso il loro collocamento in luogo sicuro e a dover garantire, spesso per un lungo periodo di tempo, servizi adeguati attivando una rete di professionalità altamente specializzate”. Accanto all’istituzione del fondo per i minori Anci ritiene fondamentale anche il rafforzamento del Sistema del Sai, luogo deputato all’accoglienza di tutti i minori stranieri non accompagnati, che negli anni si è andato strutturando sempre di più per una presa in carico personalizzata che tiene in considerazione ogni specificità favorendo percorsi di inclusione sociale e protezione. “Attualmente il Sistema SAI – ha precisato Biffoni – conta su oltre 6mila posti dedicati ai minori stranieri non accompagnati ma sono pressocché tutti pieni. Per questo riteniamo necessario attivare ulteriori 2.000 posti nel Sistema di accoglienza e integrazione (SAI) per minori stranieri non accompagnati”. “Pur riconoscendo la necessità di affrontare tempestivamente l’attuale emergenza – ha concluso Biffoni – occorre non perdere di vista i nodi ancora da sciogliere per i Comuni e i servizi sociali sulla questione più in generale dell’accoglienza e dell’adeguata presa in carico dei minori stranieri non accompagnati”.
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