Calabria: firmato il protocollo per favorire l’accoglienza diffusa dello Sprar

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Lunedì 23 ottobre 2017

“Con questo accordo la Calabria si propone come esempio positivo sull’immigrazione: è la prima volta in Italia che si conclude un’intesa a forte sinergia tra diversi livelli istituzionali, mettendo al centro proprio la responsabilità dei Comuni”.

Gianluca Callipo, sindaco di Pizzo e presidente facente funzione di Anci Calabria, commenta così il documento da lui firmato per favorire l’accoglienza diffusa dello Sprar, alla presenza del ministro Marco Minniti il 21 ottobre a Taverna (Cz), insieme al prefetto di Catanzaro Luisa Latella (coordinatore delle prefetture calabresi), al presidente della regione Mario Oliviero e a 144 sindaci calabresi.

“E’ importante che più di un terzo dei sindaci regionali (un’altra cinquantina lo farà nei prossimi giorni) si sia impegnato per avviare o proseguire i progetti Sprar. Il nostro obiettivo – sottolinea il presidente ff di Anci Calabria – è aiutare il superamento dell’accoglienza straordinaria dei Cas che tanti timori innesca senza creare reale integrazione e puntare su un’accoglienza fatta di piccoli numeri dimostratasi più efficace e meno problematica per le nostre comunità”.

Callipo esprime poi soddisfazione per la presenza del ministro Minniti, “testimonianza dell’attenzione del governo su questi temi e della validità dello Sprar voluto da Anci nazionale e rafforzato grazie all’intensa dei mesi scorsi con il Viminale”.

Il ministro Minniti si è espresso riguardo la firma del protocollo sottolineando che “si inserisce nel progetto del governo di superare i grandi centri di accoglienza puntando sull’accoglienza diffusa perché con l’accoglienza diffusa si possono eliminare diffidenze e incomunicabilità e si possono tenere insieme due diritti, il diritto di chi è accolto e il diritto di chi sta accogliendo”.

“Gli amministratori calabresi, con la loro massiccia adesione, dimostrano grande maturità – ha infine concluso il sindaco di Pizzo – assumendo un impegno su un tema non di loro stretta competenza, nella consapevolezza che lo Sprar è l’unico sistema in grado di coniugare i doveri umanitari con la salvaguardia delle nostre comunità”.

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