“Siamo al quarto rinnovo dell’affidamento del progetto di accoglienza Sai del Cuneese. Una alleanza che vede oggi 23 comuni, nata nel 2017, grazie all’allora accordo premiale che Anci aveva stretto col Governo per cui i Comuni Sai (allora Sprar) erano esclusi da insediamenti Cas. Oggi è una alleanza convita di amministratori impegnati in una accoglienza diffusa su 5 bacini, con obiettivo, oltre la migliore accoglienza e l’inclusione, la valorizzazione delle potenzialità del progetto a favore dei servizi per il territorio”. Così la sindaca di Cuneo, Patrizia Manassero sull’approvazione dell’accordo di rete che sancisce la collaborazione nella gestione associata del progetto SAI Cuneo per il biennio 2025/2026 che va a definire ruoli, compiti e obiettivi di ciascun ente del territorio coinvolto.
“Conoscere il progetto ci permette di utilizzarlo al meglio anche per gli inserimenti diretti – ha proseguito la sindaca -. Nel gestire il progetto, cerchiamo di evitare il semplice affidamento a mezzo gare ma vogliamo tenere stretta la governance, questo apre nuove prospettive, come la gestione di un bando Fami sulla terza accoglienza e la collaborazione con una fondazione territoriale, nata in ambito Confindustria Cuneo, impegnata sul lavoro dei fragili.
Inoltre, il progetto Sai ed alcuni suoi servizi – ha concluso Manassero – sono partner nella gestione di un centro servizi a favore dei cittadini immigrati, chiamato Meet, che serve il bacino cuneese più ampio. Ritengo il sistema Sai una grande opportunità per i comuni e i territori”.
Il Comune di Cuneo è capofila del progetto SAI, che coinvolge in qualità di partner una rete di altri 22 Comuni (Alba, Bene Vagienna, Bernezzo, Borgo San Dalmazzo, Bra, Caraglio, Cartignano, Castelletto Stura, Cavallermaggiore, Costigliole Saluzzo, Demonte, Dronero, Gaiola, Genola, Moiola, Montanera, Roccasparvera, Saluzzo, Savigliano, Verzuolo, Vignolo e Villafalletto) e 4 gestori dei servizi socio-assistenziali.
In totale sono 358 i posti complessivi gestiti dal progetto, distribuiti su 88 strutture di accoglienza, principalmente destinati a uomini singoli (167) e famiglie (117), ma anche per nuclei monoparentali (44) e donne singole (30).
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