Si è svolto a Viterbo, il 22 giugno, il convegno sul “Diritto d’asilo a vent’anni dalla nascita dello Sprar”.
In occasione della Giornata mondiale del Rifigiato si è ripercorsa la storia di venti anni di accoglienza che ha visto protagonisti i Comuni italiani, insieme al Terzo Settore.
Al convegno, aperto dal Prefetto di Viterbo Antonio Cananà, hanno preso parte Matteo Biffoni, Delegato Anci per l’Immigrazione, sindaco di Prato e Presidente di Cittalia, Virginia Costa, responsabile del Servizio Centrale del SAI, Filippo Miraglia, responsabile nazionale immigrazione di Arci, Riccardo Clerici, dell’ UNHCR, Marco Bianchi, sindaco di Celleno, Ruggero Grassotti, sindaco di Vitorchiano, Danilo Piersanti, sindaco di Gallese, Emanuele Rallo, sindaco di Oriolo Romano, Pierangelo Conti del Comune di Viterbo. Presenti in sala assessori e rappresentanti dei Comuni di Bassano Romano e di Orte.
Il territorio della Tuscia è stato tra i primi, vent’anni fa, a far parte della rete dello SPRAR e a impegnarsi nell’accoglienza diffusa, con l’obiettivo dell’autonomia e dell’integrazione delle persone accolte.
Virginia Costa, del Servizio Centrale SAI, ha sottolineato la crescita del territorio della Tuscia, coinvolgendo molti Comuni nel corso degli anni, fino giungere ai 220 posti attuali di accoglienza diffusa
Matteo Biffoni, ha evidenziato il cammino dell’accoglienza come parte integrante del sistema del welfare locale. Ha ricordato come sempre più Comuni hanno e stanno aderendo alla rete e, per parlare dell’oggi: a fronte dell’avviso per gli ampliamenti straordinari dei progetti SAI per 3.500 posti, sono arrivate, da parte degli stessi comuni, richieste per 6000 posti e, per i nuovi progetti, la richiesta dei comuni è stata sette volte maggiore dei posti a disposizione.
Filippo Miraglia, ha ricordato come l’accoglienza SPRAR, oggi SAI nacque venti anni fa soprattutto grazie a piccoli comuni. Oggi Arci oggi è ente attuatore di più di 100 progetti SAI in Italia. E il SAI, ricorda Miraglia, ha dimostrato di essere di gran lunga il sistema migliore.
Marco Bianchi, Sindaco di Celleno, ha ricordato come l’ormai storico progetto di Celleno, ha avuto il merito di accogliere e integrare tanti nuclei familiari, producendo inoltre il beneficio indiretto, per tutta la comunità, di incrementare la popolazione scolastica Anche gli altri sindaci hanno espresso parole a favore dell’accoglienza come sfida costruttiva per le comunità in termini di dialogo culturale e di crescita.
foto: tusciatimes.eu
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