“Grazie allo Sprar stiamo dando esempio di un’efficace integrazione”. Lo Sprar sulla stampa dal 23 al 26 novembre

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Su L’eco di Bergamo di oggi 26 novembre Monsignor Perego, vescovo di Ferrara ed ex direttore della Fondazione Migrantes, che domani sarà a Bergamo all’incontro organizzato dalle parrocchie della città, insieme all’Università di Bergamo e Upee (Oratori di Bergamo), per confrontarsi sul tema “La comunità cristiana di fronte al dramma dell’ immigrazione”, dichiara: «Lo Sprar doveva diventare modello unico in tutti gli 8.000 comuni italiani e non solo in 1.000».

Su Il Corriere della Sera, Filippo Grandi, Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, dichiara: «Indebolire o eliminare il sistema Sprar è una decisione che rischia di avere un impatto negativo, anche perché è nelle grandi strutture che si sono riscontrati i casi più gravi di cattiva gestione, di sfruttamento o di coinvolgimento in attività illegali di richiedenti asilo».

Su Il Tempo di oggi un articolo che riassume l’iter del decreto legge immigrazione e sicurezza.

Su Alto Adige parla il sindaco di Merano Paul Rösch:  «Il decreto sicurezza, se confermato così com’è dal Parlamento, non farà altro che incrementare le situazioni di illegalità. Mentre, per quanto concerne la nostra realtà, grazie allo Sprar ora messo in pericolo stiamo dando esempio di un’efficace integrazione».

Su Trentino (ma anche Giornaletrentino.it, Corriere dell’Alto Adige, L’Adigetto.it e L’Adige) un articolo che da notizia del workshop “Territori accoglienti. Terzo settore e enti locali dalle pratiche alle sfide future”, organizzato sabato 24 novembre presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Trento, organizzato da Euricse (l’Istituto europeo di ricerca sull’impresa cooperativa e sociale) e dal Dipartimento di Sociologia per dare visibilità a 29 buone pratiche dispiegate in 11 regioni italiane e rispondere così alla sfida migratoria. Al workshop è intervenuta la direttrice del Servizio Centrale dello Sprar Daniela Di Capua che rilascia al giornale questa dichiarazione: «Il sistema Sprar non è morto, ma nel giro di poco tempo ne è stata stravolta la visione. Con il decreto sicurezza si abrogano completamente i permessi per motivi umanitari e si introducono quelli “per casi speciali” che non riguardano necessariamente i richiedenti asilo».  Quando il decreto diventerà legge, continua la dottoressa Di Capua su Corriere dell’Alto Adige: «abbassare l’erogazione dei contributi ai Cas da un punto di vista tecnico produrrà costi sociali e sanitari che non graveranno sulle casse del ministero dell’Interno, bensì sui territori e i cittadini con questo decreto avremo più persone per le strade che entreranno nel mercato nero se non addirittura nella piccola criminalità».

Su Cronache di Caserta Gregorio De Falco, senatore dei Cinque Stelle, risponde a una domanda del giornalista: “Cosa pensa dell’abolizione degli Sprar?” Risponde De Falco: «L’effetto sarà quello di rendere centinaia di migliaia di persone improvvisamente irregolari. Ci saranno migliaia di “invisibili” in tutte le città d’Italia, persone prive persino di assistenza sanitaria ordinaria. E questo costerà ancora di più allo Stato e agli italiani. Basti pensare al ricovero che ci costerà 860 euro al giorno. Avremo migliaia di persone prive di documenti, senza identità, che lavorano in nero, quando non andranno ad alimentare la manovalanza della criminalità. Quanti resisteranno al richiamo? Quella prospettata è una finta soluzione. Ed è sbagliato pensare che sia un problema degli immigrati. Il problema è nostro. La situazione peggiora per noi. Non riusciremo a mettere un numero sufficiente di poliziotti per gestire gli irregolari. E in più avremo tante persone, donne soprattutto, sfruttatissime».

Nella giornata di ieri, 25 novembre, su corriere.it un articolo dal titolo “Il razzismo ha i minuti contati (da un’associazione)” nel quale vengono riportati e analizzati i dati raccolti quest’anno, dal mese di gennaio a quello di settembre 2018, dal sito “Cronache di ordinario razzismo” curato dall’associazione Lunaria.

Su Il Cittadino MB (ed. Vimercatese) un articolo sulla campagna di comunicazione sociale “Accogli come vorresti essere accolto” organizzata dall’azienda speciale Offerta Sociale, in collaborazione con lo Sprar, che fino al 2 dicembre prevede l’affissione in tutto il territorio del Vimercatese  di grandi manifesti in cui appaiono i volti dei ragazzi di alcuni licei della zona insieme ai volti dei migranti mentre esprimono ognuno i propri sogni per il futuro con l’obiettivo di sensibilizzare sul tema delle migrazioni forzate e di dare un’ informazione sulle misure di accoglienza.

Venerdì 23 novembre su Il Fatto Quotidiano (ma anche su Avvenire, Avvenire.it e IlPaeseNuovo.it) un articolo di approfondimento intitolato “Dl sicurezza, così i piccoli Comuni rinascono grazie ai migranti. Con il taglio degli Sprar danni alle economie locali”  nel quale si fa riferimento al dossier di Legambiente (presentato a Roma il 22 novembre)  ‘L’accoglienza che fa bene all’Italia’. Il dossier raccoglie 28 storie che coinvolgono 100 comuni e che raccontano come funziona l’accoglienza diffusa in Italia con un accenno al sistema Sprar, modello di riferimento. Nell’articolo si fa riferimento anche all’Atlante Sprar 2017, recentemente presentato a Roma, e ai dati in esso contenuti. In chiusura dell’articolo anche alcune buone prassi come quella dell’Atelier Acanthus di Latina o quella del progetto Agape in provincia di Asti.

Su Il Manifesto le parole di Vittorio Cogliati Dezza responsabile nazionale migrazioni per Legambiente in occasione della presentazione del dossier: «Si rischia che in futuro trovi posto nello Sprar, fiore all’ occhiello del sistema di accoglienza italiano, solo il 27,9% dei rifugiati rispetto ai beneficiari attuali. Le persone saranno concentrate nei Cas, con la contemporanea cancellazione delle risorse per corsi di italiano, assistenza psicologica e progetti di inserimento socio -lavorativo».

Su Corriere Adriatico (ma anche vivereancona.it) un articolo sulla Giornata del Volontariato, celebrata il 22 novembre scorso con il rilancio di progetti di volontariato e attività socialmente utili nei quali coinvolgere i richiedenti asilo che usufruiscono del sistema Sprar del comune di Falconara. Era presente la vicesindaco Yasmin Al Dirty con delega alle Politiche Sociali che ha invitato tutte le associazioni che operano nel volontariato a Falconara.

Su Il Fatto Quotidiano la notizia dell’appello al Parlamento e al governo da parte degli oltre 400 sindaci della rete “Italia in Comune” finalizzato a modificare il decreto legge sicurezza e immigrazione. Con l’occasione “Italia in Comune” ha presentato anche una propria proposta di emendamento al decreto legge per ripristinare il sistema di accoglienza diffusa Sprar. Su LatinaQuotidiano.it l’appello anche del sindaco di Latina Damiano Coletta.

Su La Nuova Sardegna l’assessore Filippo Spanu, delegato ai flussi migratori per il comune di Cagliari, parla degli Sprar attivi in Sardegna: «Il decreto mette a rischio l’ attività dei 17 Sprar attivi in Sardegna che ospitano 283 persone e si ripercuote pesantemente su una rete di accoglienza equilibrata e diffusa nel territorio su cui tanto in questi anni si è lavorato. Siamo molto preoccupati per la concreta operatività di progetti che si sono rivelati molto utili ai fini dell’ inclusione dei richiedenti asilo e dei titolari della protezione internazionale nel tessuto sociale».

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