Sono stati oltre 400 i volontari che si sono presentati domenica 4 novembre a Belluno per prestare aiuto alle popolazioni colpite dall’alluvione che si è abbattuta nel territorio il 29 ottobre scorso provocando molti danni. Tra i volontari anche alcuni richiedenti asilo beneficiari di progetti Sprar della zona che hanno raccolto l’appello lanciato dal Sindaco di Belluno, Jacopo Masaro, e si sono presentati al parcheggio di Lambioi per dare una mano.
I volontari sono stati organizzati in una decina di squadre coordinate dalla Protezione Civile comunale e per tutto il giorno hanno pulito da fango, rami e foglie le vie del capoluogo: da Borgo Piave al Nevegal, da Col da Ren alle Ronce, da Col Fiorito a Salce. Tantissime le persone arrivate da fuori città e anche da fuori provincia, soprattutto dal veneziano e dal trevigiano: tra loro, anche il sindaco di Preganziol e alcuni componenti della giunta.
«Sono arrivati volontari da tutto il Veneto: la prima persona è arrivata a Lambioi da Tarzo, provincia di Treviso – spiega il Sindaco Massaro – Poi Vittorio Veneto, San Donà di Piave, Vicenza; abbiamo anche ricevuto disponibilità dall’Emilia Romagna, dalla Lombardia e dalla Liguria. Ringraziamo tutti per il supporto e speriamo di poter contare su di loro anche in futuro».
#emergenza #maltempo 400 volontari da tutto il #Veneto hanno risposto a un appello del Sindaco di @comunebelluno @JacopoMassaro per ripulire la città, danneggiata dal maltempo che ha colpito la regione . Eccoli all’opera pic.twitter.com/acKdec5IAt
— Tgr Rai Veneto (@TgrVeneto) 4 novembre 2018
Tra le associazioni erano presenti anche la Comunità Islamica bellunese, l’Associazione Camerunensi Belluno, richiedenti asilo, la Pro Loco Castionese, e il comitato di Borgo Piave insieme ad altri comitati. Centinaia anche i singoli privati e numerose altre le associazioni presenti. «È stata una risposta straordinaria, oltre ogni aspettativa – continua il Sindaco – Non ci aspettavamo un riscontro del genere a poche ore dall’appello: è il segno della generosità dei bellunesi e dei veneti, ed indica anche che la situazione di emergenza è stata ben compresa anche al di fuori della nostra provincia».
Anche l’Assessore alle Politiche Sociali, Educative e all’Istruzione del Comune di Belluno Valentina Tomasi racconta la commozione per la risposta delle persone che sono venute in aiuto quel giorno: «Dopo giornate come quelle sentire il calore di così tante persone è stato davvero incredibile. I richiedenti asilo dello Sprar rispondono sempre alle nostre richieste di partecipazione quando proponiamo giornate di volontariato dedicate alla pulizia del verde o alle manifestazioni che coinvolgono i bambini e per le quali la presenza di adulti volontari è preziosissima. Quel giorno sono venuti in 25 ragazzi ad aiutarci, armati di badili e di rastrelli pronti a fare qualsiasi cosa per aiutarci».
«Questo dimostra che è possibile sentirsi parte di una comunità e voler partecipare della vita dei cittadini perchè li si considera concittadini a tutti gli effetti. L’apertura e il dialogo costruttivo sono i mezzi che abbiamo per favorire l’integrazione (che è biunivoca, sempre) ed evitare i rischi connessi all’isolamento e alla ghettizzazione, le cui conseguenze mettono in pericolo i cittadini italiani autoctoni, oltre a tutti gli altri» conclude la dott.ssa Tommasi.
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