Anche Nancy Brilli in visita allo Sprar della città per scoprire le attività e le creazioni delle donne rifugiate
In visita all #AtelierAcanthus con @UNHCRItalia e @rete_sprar #PorteAperte #WithRefugees https://t.co/2DYble8WUi
— Nancy Brilli (@nancynbrilli) 13 giugno 2017
Un atelier nel centro della città dove le donne rifugiate, provenienti da Gambia, Costa d’Avorio e Siria lavorano fianco a fianco per realizzare capi ed accessori di alta sartoria. E’ l’atelier sociale Acanthus, nato all’interno dello Sprar di Latina un anno fa, che il 13 giugno ha accolto la cittadinanza in occasione di #PorteAperteSprar, una serie di eventi in programma su tutto il territorio nazionale per la Giornata mondiale del rifugiato (consulta il calendario sul sito dello Sprar) in collaborazione con l’Unhcr.
#PorteAperteSprar al via allo Sprar di #Latina l’open day con @nancynbrilli. Le donne rifugiate mostrano le creazioni dell’atelier pic.twitter.com/4LXCXqRLPF
— ANCI (@comuni_anci) 13 giugno 2017
A far visita all’atelier, la vice sindaca di Latina Maria Paola Briganti, l’assessore alle politiche di welfare e partecipazione del Comune di Latina Patrizia Ciccarelli, i rappresentanti dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) e l’attrice Nancy Brilli che ha ascoltato le testimonianze delle donne rifugiate.
#porteapertesprar #Latina – Le donne rifugiate mostrano le loro creazioni. @nancynbrilli: “Queste donne vogliono sentirsi parte del paese” pic.twitter.com/KpKfHBXEln
— ReteSprar (@rete_sprar) 13 giugno 2017
“Siamo contenti che a distanza di un anno dall’inaugurazione della sartoria, non solo prosegue con grande impegno questa esperienza, ma soprattutto siamo orgogliosi degli oggettivi risultati raggiunti tanto da farla assurgere a simbolo dell’esperienza Sprar. Come amministrazione crediamo molto nello Sprar, abbiamo prorogato infatti l’adesione al progetto”, ha detto la vice sindaca del Comune di Latina Maria Paola Briganti.
Il tour tra le attività e le creazioni dell’atelier è stato anche occasione per ribadire il necessario legame tra accoglienza, territorio e welfare locale.
“La sartoria dello Sprar è un luogo in cui non solo le donne rifugiate trovano risposta ed accoglienza ma anche un luogo di apertura di servizi per la città” ha sottolineato l’assessore alle politiche di welfare del Comune di Latina Patrizia Ciccarelli.
“I servizi del welfare – ha proseguito – sono sempre troppo poco conosciuti, per questo abbiamo lanciato un ciclo di ‘Open day’, che comincia oggi con la presentazione dell’atelier Acanthus alla città e proseguirà anche venerdì prossimo (16 giugno – ndr) con l’apertura, nel giardino del Comune, di tutti i servizi rivolti ai minori e al sostegno genitoriale in cui sarà presente anche il progetto Sprar”.
Con le donne rifugiate della sartoria Acanthus, mi mostrano il lavoro. #UNHCR #Refugees #women #help #workdignity pic.twitter.com/3Hd0n62uui
— Nancy Brilli (@nancynbrilli) 13 giugno 2017
Coinvolgere i cittadini e rendere lo Sprar parte del sistema di welfare locale è la strada da percorrere. “Siamo fortemente convinti – ha concluso Ciccarelli – che il progetto Sprar sia la risposta all’accoglienza ma deve essere vissuto, anche strutturalmente, come una parte del welfare perché lo qualifica. Quando impariamo ad accogliere persone che vengono da terre martoriate impariamo a dare risposte a problematiche complesse, impariamo ad essere più bravi anche nel dare risposte ai cittadini italiani che si trovano in una situazione di grande marginalità”.
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