Con decreto del Ministro dell’Interno del 21 dicembre 2015 è prorogato il termine relativo all’avviso pubblico recante le modalità di presentazione delle domande di contributo da parte degli enti locali che prestano o intendono prestare, nel biennio 2016 – 2017, servizi di accoglienza in favore di richiedenti e titolari di protezione internazionale e umanitaria (c.d. “Bando SPRAR”).
Le domande, pertanto, devono essere presentate unicamente on line accedendo al sito https://fnasilo.dlci.interno.it con nuova scadenza al 14 febbraio 2016 ore 12.00 pena l’inammissibilità delle medesime.
”Consideriamo molto positivi gli esiti della riunione di ieri del Tavolo di Coordinamento Nazionale che, come primo dato concreto e importante, ha prorogato di un mese i termini per la presentazione del bando SPRAR, che quindi andrà in scadenza a metà febbraio. Proroga necessaria per venire incontro alle esigenze rappresentate dai territori che faticano particolarmente a chiudere tutte le incombenze di fine anno”. E’ quanto dichiara Matteo Biffoni, Sindaco di Prato e Delegato ANCI all’immigrazione.
”Questo tempo – aggiunge – dovrà servire per dare una comunicazione chiara a tutti i territori sull’altro aspetto importante discusso, che è la tutela dei territori dei Comuni aderenti allo SPRAR dalla perdurante, forte esposizione al circuito dell’accoglienza straordinaria (i cosiddetti CAS). Questa situazione è indubbiamente un elemento di preoccupazione per i Comuni, che incide negativamente anche in relazione alla scelta di partecipare al Bando”.
“Su questo aspetto – sottolinea Biffoni – il Ministero dell’Interno ha condiviso con ANCI la necessità di fornire quanto prima ai territori una comunicazione chiara sul punto, che consenta ai Sindaci che decidono di partecipare al Bando per l’ampliamento dello SPRAR di sentirsi pienamente tutelati dall’arrivo massivo e non condiviso di persone da accogliere nell’accoglienza dei beneficiari di protezione internazionale, sia che provengano dagli sbarchi che dalle frontiere terrestri”.
“Per questo motivo – evidenzia – abbiamo chiesto al Ministero, che ci ha rassicurato in tal senso, di dare alle proprie Prefetture indicazione di non aprire altre strutture di accoglienza laddove il Comune aderisca alla rete SPRAR. Inoltre, nel caso in cui sul territorio di un Comune fossero già presenti strutture di accoglienza straordinaria, i posti eventualmente attivati in SPRAR andrebbero a ridurre e gradualmente sostituire quelli di accoglienza straordinaria. E’ stato anche confermato che, qualora le strutture individuate siano in possesso dei requisiti indicati dal Bando SPRAR, queste possono essere utilizzate per la progettazione SPRAR, nel rispetto della normativa di riferimento”.
“Questa – conclude il rappresentante ANCI – è un’indicazione fondamentale che permette ai Sindaci di tranquillizzare i propri cittadini, comunicando loro che la scelta di partecipare allo SPRAR è al contempo una scelta di solidarietà verso chi fugge dalla guerra, ma anche una scelta di tutela del territorio da situazioni di accoglienza fuori dal controllo e dalla programmazione dei servizi dei Comuni”.
Condividi