Di richiedenti asilo e rifugiati si parla molto ultimamente, spesso evocando in maniera più o meno sottile gli scenari delle guerre lontane e della miseria, ma anche dell’invasione, della minaccia terroristica e della contaminazione. Ma chi sono costoro? Da cosa fuggono, cosa hanno subito e cosa sperano per il loro futuro? E quale contesto migliore per esplorare la loro esperienza se non quello – privilegiato – delle strutture di accoglienza in cui passo per passo si ricostruisce, nella quotidianità della convivenza, il proprio progetto di vita, tra ricordi, scoperte, conflitti, nostalgia, rabbia, aspirazioni, resilienza e ferite dell’anima?

Lo studio nasce dalla volontà di spostare il focus dell’attenzione, seguendo un filone sociologico ben consolidato, dalle macro analisi del fenomeno delle migrazioni forzate (e dalle loro implicazioni strettamente politiche) alle micro storie di chi “un certo giorno” ha dovuto abbandonare la propria casa e il proprio paese. Il fine ultimo è restituire una conoscenza più approfondita del percorso biografico dei migranti, anche con l’intento di migliorare la qualità dei servizi resi e rispondere con maggiore consapevolezza a bisogni ed aspettative collettive.

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