LA CITTADINANZA CHE C’È. I COMUNI PROTAGONISTI DI VENT’ANNI DI BUONA ACCOGLIENZA
Nel quadro dei lavori della XXXIX Assemblea annuale di ANCI, l’evento celebra i vent’anni dalla nascita dello SPRAR, Sistema di accoglienza dei Comuni.
L’evento, al quale sono invitati i comuni e gli enti gestori della rete Sai, intende attivare una riflessione collettiva sulla storia del Sistema di protezione a partire da accadimenti e protagonisti che si sono rivelati centrali per la costruzione di un differente modello di protezione e inclusione sociale, capace di promuovere il passaggio da una logica assistenziale a un approccio di investimento sociale di rilievo nazionale.
Ripercorrendo alcune delle pratiche più innovative di inclusione messe in campo dalla società civile e in sinergia con le amministrazioni locali, seguendo la linea del tempo che ha portato il sistema di accoglienza e i servizi correlati a rappresentare un’esperienza di innovazione che si amplia all’intero sistema di welfare del nostro paese, la rete è invitata a condividere una lettura del presente consapevole perché dotata di dimensione storica e, dunque, capace di generare una visione del futuro.
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Ore 18.00
SALUTI DI APERTURA
GIORGIO GORI Sindaco di Bergamo
ANTONIO DECARO Presidente di ANCI
Ore 18.10
History map – LEZIONE DI STORIA AUMENTATA
restituzione, in chiave polifonica e di public history, della storia degli ultimi vent’anni in materia di accoglienza, integrazione e nuova cittadinanza.
Ore 18.50
PANEL DI DISCUSSIONE
apre i lavori
MASSIMILIANO TARANTINO
Direttore di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli
intervengono
SILVIA SALVATICI
Università degli Studi di Firenze
CHIARA CARDOLETTI
Rappresentante per l’Italia, la Santa Sede e San Marino dell’UNHCR
FRANCESCO CAMISOTTI
CIDAS, Responsabile settore società e diritti
S.E. Monsignor FRANCESCO SAVINO
Vicepresidente della CEI
Prefetto FRANCESCA FERRANDINO
Capo Dipartimento Libertà civili e immigrazione, Ministero dell’Interno
conclude:
MATTEO BIFFONI
Sindaco di Prato, delegato ANCI all’Immigrazione
scarica il dépliant dell’evento
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Giorgio Gori
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Antonio Decaro
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Massimiliano Tarantino
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Silvia Salvatici
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Chiara Cardoletti
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Francesco Camisotti
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S.E. Monsignor Francesco Savino
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Francesca Ferrandino
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Matteo Biffoni
LA STORIA DEL SISTEMA SPRAR-SAI IN BREVE
A partire dalle esperienze di accoglienza decentrata e in rete, realizzate tra il 1999 e il 2000 da associazioni e organizzazioni non governative, nel 2001 il Ministero dell’Interno Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, l’Associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI) e l’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (UNHCR) siglano un protocollo d’intesa per la realizzazione del PNA – Programma Nazionale Asilo, il primo sistema pubblico per l’accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati, diffuso su tutto il territorio italiano, con il coinvolgimento delle istituzioni centrali e locali, secondo una condivisione di responsabilità tra Ministero dell’Interno ed enti locali.
La legge n.189/2002 ha successivamente istituzionalizzato queste misure di accoglienza organizzata, prevedendo la costituzione dello SPRAR – Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Attraverso la stessa legge il Ministero dell’Interno ha istituito la struttura di coordinamento del sistema – il Servizio Centrale di informazione, promozione, consulenza, monitoraggio e supporto tecnico agli enti locali – affidandone ad ANCI la gestione.
Il D.L. 4 ottobre 2018, n. 113, convertito in Legge 1 dicembre 2018, n. 132, rinomina il Sistema di protezione per richiedenti asilo, rifugiati e minori stranieri non accompagnati – SPRAR in SIPROIMI – Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per i minori stranieri non accompagnati. L’accesso al Sistema oggi è riservato ai titolari di protezione internazionale e a tutti i minori stranieri non accompagnati. Inoltre, la nuova disposizione normativa prevede che possano accedere ai servizi di accoglienza integrata del SIPROIMI anche i titolari di permesso di soggiorno per: vittime di violenza o tratta, vittime di violenza domestica, motivi di salute, vittime di sfruttamento lavorativo, calamità, atti di particolare valore civile.
Il D.L. 21 ottobre 2020, n.130, convertito in Legge 18 dicembre 2020, n.173, rinomina il Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per i minori stranieri non accompagnati SIPROIMI in SAI – Sistema di accoglienza e integrazione. La nuova norma prevede l’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale oltre che dei titolari di protezione, dei minori stranieri non accompagnati, nonché degli stranieri in prosieguo amministrativo affidati ai servizi sociali, al compimento della maggiore età. Possono essere accolti, inoltre, i titolari dei permessi di soggiorno per protezione speciale, per casi speciali (umanitari in regime transitorio, titolari di protezione sociale, vittime di violenza domestica, vittime di sfruttamento lavorativo), le vittime di calamità, i migranti cui è riconosciuto particolare valore civile, i titolari di permesso di soggiorno per cure mediche. Nell’ambito del Sistema sono previsti due livelli di servizi di accoglienza; al primo livello accedono i richiedenti protezione internazionale e al secondo livello, finalizzato all’integrazione, accedono tutte le altre categorie sopra elencate.
ll Sistema di accoglienza e integrazione SAI è costituito dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo.
A livello territoriale gli enti locali, con il prezioso supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di accoglienza integrata che, oltre ad assicurare servizi di vitto e alloggio, prevedono in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.
Le caratteristiche principali del SAI sono:
• il carattere pubblico delle risorse messe a disposizione e degli enti politicamente responsabili dell’accoglienza, Ministero dell’Interno ed enti locali, secondo una logica di governance multilivello
• la volontarietà degli enti locali nella partecipazione alla rete dei progetti di accoglienza
• il decentramento degli interventi di accoglienza integrata
• le sinergie avviate sul territorio con i cosiddetti enti gestori, soggetti del terzo settore che contribuiscono in maniera essenziale alla realizzazione degli interventi;
• la promozione e lo sviluppo di reti locali, con il coinvolgimento di tutti gli attori e gli interlocutori privilegiati per la riuscita delle misure di accoglienza, protezione, integrazione.
• I progetti territoriali del SAI sono caratterizzati da un protagonismo attivo degli Enti Locali, siano essi grandi città o piccoli centri, aree metropolitane o cittadine di provincia. La realizzazione di progetti SAI diffusi sul tutto il territorio nazionale, ideati e attuati con la diretta partecipazione degli attori locali – contribuisce a costruire e a rafforzare una cultura dell’accoglienza presso le comunità cittadine e favorisce la continuità dei percorsi di inserimento socio-economico dei beneficiari.